Carissimi mi rivolgo a voi in questo momento dell’anno in cui, con il mese di settembre, riprendiamo anche con più intensità la vita delle nostre comunità parrocchiali.
In realtà i mesi estivi sono stati pieni di iniziative bellissime, festa dei Santi Gioacchino e Anna, pellegrinaggi giubilari e momenti insieme, hanno coinvolto ragazzi e giovani, famiglie e anziani, in esperienze che rendono concreta la dimensione comunitaria della vita, che Gesù ha reso la forma stessa della sua presenza nella storia. La comunità vissuta è fonte di pace vera, quella pace che, sperimentata, ci spinge a volerla costruire in ogni momento e luogo della nostra esistenza.
Adesso, riprendendo la “normalità” delle nostre attività, abbiamo una grande opportunità e responsabilità: che anche la nostra quotidianità sia vissuta in comunità, per poter far esperienza che la fede è davvero capace di rinnovare la vita e renderla più intensa e buona.
Per iniziare davvero insieme, rammento due momenti che vorrei suggerire a tutti: il primo è l’Inizio dell’anno pastorale 19 ottobre; ci troveremo per celebrare l’Eucaristia nella quale darò il Mandato a ogni catechista, a ogni Ministro della Comunione, a ogni membro dei Consigli Pastorali e degli Affari Economici diocesani e parrocchiali, ai responsabili delle associazioni e dei movimenti, agli educatori dei giovani e adolescenti, e a tutti coloro che svolgono un servizio nelle nostre comunità, dal canto, alle pulizie. Infatti, ognuno nella Chiesa svolge un servizio, vive la carità, l’amore, di cui siamo chiamati ad essere testimoni con tutti. Quindi il mandato vuol dire che tutti siamo inviati, missionari, testimoni, grazie alla nostra disponibilità.
Il secondo momento sarà il Pellegrinaggio Giubilare a Roma che faremo il 4 e 5 dicembre in cui passeremo per la Porta Santa, celebreremo la Messa, visitando le 4 Basiliche. So che molti si sono già iscritti e invito tutti a farlo: andiamo alla tomba del primo degli Apostoli, chiedendo la misericordia del Signore, per esserne trasformati e poter crescere nella certezza della fede e più disponibili nell’amore.
Concludo tornando a ciò che ho scritto all’inizio, come auspicio per questi prossimi mesi, e lo faccio con un brano di Papa Leone, tratto da un suo discorso del 28 agosto scorso a un gruppo di politici:
«La salvezza che Gesù ha ottenuto con la sua morte e la sua resurrezione racchiude tutte le dimensioni della vita umana, quali la cultura, l’economia e il lavoro, la famiglia e il matrimonio, il rispetto della dignità umana e della vita, la salute, passando per la comunicazione, l’educazione e la politica. Il cristianesimo non si può ridurre a una semplice devozione privata, perché implica un modo di vivere in società improntato all’amore di Dio e del prossimo che, in Cristo, non è più un nemico ma un fratello».
Chiediamo al Signore che in questi mesi possiamo, in tutti gli aspetti dell’esistenza, far esperienza e dar testimonianza di questa salvezza donataci da Cristo.
Vi benedico.
Don Luigi